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Zastosuj identyfikator do podlinkowania lub zacytowania tej pozycji: http://hdl.handle.net/20.500.12128/9840
Tytuł: Pojmowanie uczestnictwa w liturgii w okresie po Soborze Watykańskim II
Autor: Żądło, Andrzej
Słowa kluczowe: kościół katolicki; liturgia
Data wydania: 2011
Źródło: "Liturgia Sacra" (2011, nr 2, s. 317-331)
Abstrakt: „Partecipazione”: è la parola-chiave della riforma liturgica, messa a fuoco già dal movimento liturgico del XIX–XX secolo, approfondita e teologicamente elaborata durante il Concilio Vaticano II e da esso promossa pastoralmente. Partecipare alla liturgia in maniera adeguata al mistero in essa commemorato è il massimo della nostra fede, del nostro segire Gesù e del nostro agire missinario-pastorale. Addirittura, la Sacrosanctum Concilium chiama la liturgia „il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e, al tempo stesso, la fonte da cui promana tutta la sua energia” (SC 10). La liturgia non è quindi un attimo strappato dal contesto della vita ordinaria, astratto e isolato da tutto ciò che ci circonda in essa. Anzi, essa è un mistero radicato profondamente nella vita umana, la cui celebrazione esige un’autentica partecipazione da parte dei credenti. Esiste allora uno spazio che precede la celebrazione liturgica e ci fa partecipare (grazie ai sacrifici spirituali quotidiani) pienamente ad essa, e uno che la segue e rende feconda la liturgia se attingiamo da essa la forza vivificante. Tra questi due spazi — precenedte la liturgia (partecipazione piena) e seguente dopo di essa (partecipazione fruttuosa) si colloca il compimento di un concreto rito liturgico che esige la nostra partecipazione ativa ad esso. Ecco allora un’analogia con il trittico composto sempre da tre tavole (una centrale e due laterali). Il trittico però trasmette messaggio e può essere ammirato solo se rimane aperto. Se invece una delle tavole laterali (o tutte e due) rimane chiusa, il trittico non dice nulla, rimane muto — anche quando dietro la chiusura si trova un capolavoro. Così pure la liturgia: non può essere ristretta al momento della pura celebrazione rituale (in essa dobbiamo partecipare attivamente), ma deve abbracciare tutta la nostra vita — quella che precede tale celebrazione (e garantisce partecipazione piena ad essa) e quella che la segue (e garantisce partecipazione fruttuose ad essa).E’ il motivo, per cui la liturgia ha bisogno di una preparazione (uno spazio corrispondente alla salita verso un culmine, una vetta di una montania) e di una prosecuzione (uno spazio in cui avviene un continuo attingere dalla sorgente).
URI: http://hdl.handle.net/20.500.12128/9840
ISSN: 1234-4214
2391-9353
Pojawia się w kolekcji:Artykuły (W.Teol)

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